CUSTODI SOCIALI DI PAESE / QUARTIERE


È risaputo che la maggior parte delle persone anziane desidera rimanere il più a lungo possibile a casa propria. A volte sono pure restii ad accettare la possibilità/necessità di cambiare casa, anche se si tratta di una residenza con Custode sociale, ritenuto che ciò comporterebbe comunque un cambiamento importante sotto vari punti di vista (legami affettivi con la casa, il quartiere, il paese, aspetti psicologici e sociali, …). Per queste molteplici ragioni è importante avere un Custode sociale anche sul territorio, evitando così – quando l’aspetto logistico non è un fattore determinante – che l’anziano debba lasciare la sua abitazione, il quartiere o il paese.
“Se Maometto non va alla montagna, la montagna va a Maometto”: ispirandosi a questo motto, ABAD ha deciso quindi di estendere le prestazioni della Custode sociale, per il momento esistenti solo al Quartiere Sagittario e nel Comune di Cadenazzo, allo scopo di sostenere le persone che per ragioni diverse non sono pronte o non ritengono necessario cambiare il domicilio.
  • Se presenti, i famigliari curanti sono spesso troppo sovraccarichi;
  • l’intervento regolare del personale di un Servizio di Assistenza e Cura a Domicilio (SACD), malgrado sia molto importante, è limitato e puntuale;
  • durante il giorno spesso le persone sono sole e non possono contare sull’aiuto di qualcuno in caso di bisogno;
  • le persone bisognose di cure o con ridotta mobilità, tendono a isolarsi e a non più uscire di casa.
  • Assicurare la presenza regolare di una persona con qualifiche socio-sanitarie che possa intervenire anche con un breve preavviso;
  • garantire un punto di riferimento costante, accrescere il sentimento di sicurezza e assicurare sostegno agli anziani e ai loro famigliari;
  • prevenire e ridurre l’isolamento sociale, a casa sì ma non soli e abbandonati; (A volte ci si segrega in casa propria – e bisogna quindi attivare eventuali risorse per ovviare all’inconveniente);
  • contribuire alla (ri)costituzione o al mantenimento di relazioni sociali, possibilmente anche fra generazioni; Per far sentire gli anziani ancora parte integrante e attiva della comunità;
  • promuovere e organizzare attività di socializzazione e Per mantenere attivi e partecipi le persone;
  • sostenere e sgravare i famigliari curanti (sia a livello federale che cantonale si nota sempre più attenzione al ruolo dei famigliari curanti);
  • sostenere, fino a quando è possibile e ragionevole, il desiderio più che comprensibile delle persone anziane di rimane a casa propria;
  • ridurre o evitare ricoveri impropri, aumentando se del caso, in modo temporaneo gli interventi di ABAD;
  • evitare che gli anziani perdano i propri punti di riferimento e le relazioni sociali costruiti negli anni nel proprio Comune di residenza; in cui hanno vissuto per anni, a volte tutta la loro esistenza;
  • sostenere l’eventuale passaggio in un appartamento a misura di anziano; per es.: Residenza Incontro;
  • procrastinare o scongiurare i trasferimenti in CPA dovuti prevalentemente a motivi sociali;
  • contenere i costi a carico dell’Ente pubblico derivanti da costruzioni di nuove CPA; (solo persone completamente dipendenti dall’aiuto di terzi).
 
  • Eroga prestazioni di cura e assistenza agli utenti, dopo averli conosciuti meglio sotto vari aspetti (sanitario, sociale, personale, famigliare, …);
  • se necessario e richiesto, svolge attività di economia domestica;
  • segnala al proprio Capo équipe le situazioni che richiedono l’attivazione di altri Servizi o Enti di appoggio;
Organizza:
  • Attività di animazione, non per ma con le persone, un paio di pomeriggi a settimana;
  • pranzi in comune un paio di volte al mese;
  • gite o visite nel Cantone;
  • lavora a stretto contatto con l’Assistente sociale del Comune o di altri Enti;
  • collabora e si incontra regolarmente con eventuali gruppi di volontari (per es. la Quercia di Cadenazzo);
  • collabora con tutti gli altri Enti o persone che contribuiscono e sono interessate a (ri) costituire una rete sociale.
 
Importante riconoscimento!!! Questo modello di sostegno a utenti e famigliari curanti ha ottenuto un importante riconoscimento da parte dell’Ufficio federale della salute pubblica UFSP; vedi 3° esempio pratico del documento “Le culture assistenziali nelle comunità: famigliari curanti in evidenza”